(Quebrângulo, Alagoas, 1892 - Rio de Janeiro 1953) narratore brasiliano. Prefetto di Palmeira dos Indios, descrisse nel suo primo romanzo, Caetés (1933), la ferocia dei rapporti sociali in una cittadina del Nordeste, attraverso le metafore dello «sciacallo» e dell’indio antropofago (caeté); seguì, con analoga tematica, San Bernardo (São Bernardo, 1934). La partecipazione ai drammi degli oppressi gli costò la persecuzione politica: arrestato «per sovversione», durante la prigionia scrisse Angoscia (Angústia, 1936), uno dei suoi romanzi più sofferti. Riacquistata la libertà, pubblicò il romanzo più noto, Vite secche (Vidas sêcas, 1938), descrizione della dura vita d’una famiglia di contadini nomadi nelle terre inclementi del nordest brasiliano. Pubblicò ancora Infanzia (Infância, 1945), i racconti di Insonnia (Insônia, 1947) e Memorie del carcere (Memorias de cárcere, 1953). La narrazione di R. esclude paesaggio e intreccio, e guarda soprattutto all’individuo, inserito in un orizzonte ostile.